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KAMIKAZE NAPOLETANO

Un Kamikaze di nome Rosario. Un uomo qualunque che vende fazzolettini di carta ai semafori. Un incontro qualunque che sembra cambiare il suo modo di esistere o di morire. Ora però lui è pronto ad andare, ma dove?…“perché se non vado, io non so più dove andare…allora è meglio che vado…”
Inizia così il suo viaggio, e per fuggire dal proprio destino abbraccia un destino che non è il suo.
Andare a morire per riappropriarsi della necessità di esistere per dare inizio a un cambiamento che non è mai riuscito a fare, nella disperata ricerca di ”…un motivo più grande…”. Un uomo che cerca di sfuggire a un mondo bigotto dove “…c’è troppa approssimazione…..troppo qualunquismo…”e per sottrarsi alla propria disfatta quotidiana decide di investirsi di un ideale più grande. Diventare Martire.
Così Rosario si carica di una missione che non comprende fino in fondo ma che gli pare “qualcosa di più grande”, certamente qualcosa che per lui diviene un ideale salvifico. Per cui vivere. Per cui morire. Ammesso di riuscire a percorrerla fino in fondo quella strada, “sempre dritto”. Senza esitazioni.
È questa la tragicomica esistenza di Rosario, un insolito kamikaze che pensa di
aver trovato finalmente la sua salvezza nel martirio, forse.

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